Vademecum di Marzo

giovedì 7 marzo 2019

Foto presa da Internet







La primavera è alle porte! 

E come questo mese richiama pulizie, richiama anche primi lavori nell'orto.

Le giornate iniziano ad allungarsi e i primi caldi ad arrivare, anche se non sempre nel termometro, le piante iniziano a mettere gemme e a fare le nuove foglie, pronte a festeggiare e prepararsi per i prossimi mesi.

Per prima cosa è bene preparare il terreno, togliendo le erbaccee e vangando il terreno, preparando i filoni per la coltivazione e pensare ad uno schema mentale su come dovrà essere alla fine.
Sembre buona l'idea di spargere concime o ancor meglio compost, riciclando durante tutto l'inverno l'umido di casa.
Per esempio, per mia esperienza, è bene avere una linea generale dalle piante che si vogliono coltivare e non farsi prendere dall'emozione di cosa si può trovare già disponibile.

In questo mese si può seminare di tutto, dall'aglio ai piselli, dagli asparagi al basilico, ma anche angurie, cavoli, carote, cetrioli, melanzane, meloni, patate, pomodori, zucche e insalate varie.
Fate però attenzione a dove vi trovate, è vero che solitamente a marzo le gelate sono finite, ma spesso, grazie anche al cambiamento climatico, si hanno anche eventi nevosi, o grandi sbalzi di temperature che potrebbero rovinare il nostro lavoro.

Troviamo invece in raccolta ancora zucche, cipolle, cavolfiori e cicorie.

 


2 Mesi

mercoledì 27 febbraio 2019


Ormai sono 2!
Basta cosi poco per sentirsi parte della famiglia e non essere più il pesciolino rosso della situazione. Finalmente siamo quattro e tutti e quattro coscienti pieni di amore l'uno per l'altro.
Rileggere i post precedenti mi emoziona sempre.
Quelli della gravidanza, del post, dell'ansia e dell'attesa. Sembra impossibile essere qui.

Certo, il primo mese è tutto un cambiare pannolino, biberon e dormire (ben poco, dato che come il fratello non ama i riposini).
Per la mamma invece è un tornare alla normalità, ricominciano i fastidi da ciclo, gli ormoni ballerini e la stanchezza è sempre tanta, almeno quanto la voglia di perdere i chiletti in più a cui ci siamo lasciate andare.

Si intravede qualche sorrisino (sempre e solo a chi vuole lui), qualche momento di gioco e qualche emozione in più.
Sicuramente è sempre più difficile riuscire a procrastinare il biberon di qualche minuto, sa quello che vuole e sa come ottenerlo.
Soprattutto si può percepire la tipica ingenuità dei bambini, che non conoscono "le persone cattive" o le cose negative del mondo (tranne qualche colichina o mal di pancia), e ti guardano come se tu fossi la loro gioia più grande, il loro salvatore.
Un po' come noi guardiamo il pony express il sabato sera, quando porta le pizze.
Anche se sono convinta che in realtà quell'aria amorevole sia solo una copertura, molto alla "Mignolo e il Prof" e che il loro intento sia solo di conquistare il mondo a suon di cacche super puzzolenti e occhioni dolci.
Alla fine, a dare ragione alla mia tesi, gli si perdona tutto, dai rigurgiti sulla maglia appena cambiata dopo la doccia, alle notti insonni passate a fissarsi come stoccafissi.

Mi perdo spesso a pensare a quanto veloce passi il tempo.
Guardandolo vedo che piano piano sta diventando un vero bambino.
Gli occhi finalmente rimangono chiusi durante il sonno (non sempre ma siamo sulla buona strada).
I capelli ancora sono peluria, ma iniziano a definirgli il viso; e la ciccetta che ha messo su in questo periodo, essendo nato piccolo piccolo, si nota ancora di più.
Inizio a sentire e riconoscere il suo odore, nonostante non sia altro che latte tra le pieghe del collo, e di notte è bello sentire che ha bisogno della tua vicinanza per addormentarsi.

Però allo stesso tempo ormai sono due mesi.
Sembra ieri che ho visto la doppia linea sul test e incredula sono corsa a dirlo a Simone.
Mi rivedo a passare le giornate alla ricerca di un suo movimento, e a come immaginavo sarebbe stato il giorno del parto, come avrei avvisato a casa, cosa avrebbe fatto Gio appena arrivato in ospedale.
E ormai sono passati due mesi.
Arriverà il giorno dove, io e Simone seduti nella nostra sedia a dondolo sulla veranda, ripenseremo a tutto questo come i momenti più belli della nostra vita.


Il tempo sfugge di mano, passa velocissimo e soprattutto non ne abbiamo il controllo. Penso spesso a chi non c'è più. A come questa esperienza, nonostante sia stata la stessa di qualche anno fa, alla fine sia stata così diversa, in gran parte per la situazione completamente diversa attorno a noi e sulla quale non abbiamo controllo.
Ringrazio Dio, o chi per esso, tutti i giorni, perchè nonostante non se ne abbia il controllo, siamo qui, tutto è andato bene, tutto sta andando bene, ci amiamo e stiamo bene.
Sono grata a Madre Natura o chi per essa, per darmi la forza e la possibilità ogni mattina di alzarmi dal letto e respirare a pieni polmoni, quando c'è chi non può farlo.
Ma soprattutto sono grata alla mia famiglia, perchè nonstante tutto il male del mondo, dentro queste mura, ci amiamo come il primo giorno.

Castagnole Alla Ricotta e Senza Uova

giovedì 21 febbraio 2019





Lo so, chiamarle così è un eresia.

Ma vi posso giurare che il sapore c'è e soprattutto per chi ha intolleranze o semplicemente non vuole mangiare uova, è un buonissimo compromesso.
Ahimè sono fritte, e per la dieta non andrebbero molto bene. Ma una pallina ha appena 45 kcal (appena.....) quindi magari una o due può finire per sbaglio nel nostro piatto.
Sinceramente le ho fatte soprattutto perchè mi sembra improponibile il prezzo che hanno nei supermercati, non so da voi, ma qui si parla di 3 euro a confezione, per si e no 8 pezzettini.
Giusto per togliere lo sfizio e un bel po' di euro dal portafogli, contando oltrettutto che volendo in un quarto d'ora si fanno tranquillamente e altro non è che un impasto frolloso fritto.

Ingredienti per circa 40 porzioni da 45 kcal circa ciascuna:
200 gr di Farina
50 gr di Burro o Margarina fuso
1 cucchiaio di Miele Millefiori
60 gr di Zucchero di Canna
2 cucchiai di Ricotta
2 cucchiaini di lievito per dolci
2 cucchiai di Spumadoro (vi metto la foto, non si trova facilmente nei supermercati ma è l'aroma dei panettoni e delle frittelle per capirci)

Farle è semplicissimo e velocissimo.
Non vi resta che amalgamare tutti gli ingredienti, partendo dalle polveri e poi aggiungendo piano i liquidi.
L'impasto sarà molto sbriccioloso, soltanto lavorandolo con le mani creerete delle piccole palline, da friggere poi nell'olio bollente.
Io le ho servite poi così, semplici, lasciate raffreddare su della carta assorbente cosi che possano perdere la maggior quantità di olio possibile.
Potreste (ovviamente aumenterebbero le calorie) appena cotte, passarle nello zucchero semolato per creare la patina zuccherina tipica di questo dolce.

Crostata Di San Valentino

giovedì 14 febbraio 2019


A me il San Valentino piace un sacco. E' un giorno come gli altri ,è vero, ma dà un motivo in più a tutti di dimostrare il loro amore, per chi lo fa tutti i giorni non cambierà nulla, ma per chi lo fa meno volentieri, è la scusa buona.

Sinceramente non ho mai saputo la storia di questa festività, solitamente non cerchiamo un motivo molto più profondo se non fiori e cioccolatini.


Ma ovviamente dietro a tutto c'è una storia.
Tutto nasce quando i cristiani vollero rendere loro una leggenda pagana, dove nel mese di febbraio, in nome del Dio Lupercus, venivano estratti a sorte due abitanti del villaggio che vivendo in intimità tutto l'anno, dovevano onorare questo Dio della fertilità. Papa Gelesio nel 496 d.C. scelse quindi San Valentino come suo successore.

Ben poco romantico vero?

Ma chi era questo San Valentino?
Non era altro che un vescovo nato nell'attuale Terni nel 176 e morto proprio il 14 febbraio del 273 d.C, è considerato il protettori degli innamorati perchè fu il primo a consacrare l'unione tra un legionario pagano e una giovane cristiana; o almeno così narra la leggenda.


Amo il significato (anche se lo vedo poco applicato poi nella realtà), di amare e festeggiare chi ha consacrato un'unione così discutibile per quegli anni. Oltretutto, un personaggio della Chiesa che viene poi martirizzato e reso sinonimo universale di Amore nel mondo, per questa scelta. 

Fa pensare no?

Per quanto ami tutto ciò, non amo tutto il merchandising che si è creato attorno, la scusa di dover spendere soldi o di pretendere pensierini o regalini altrimenti "l'amore non è vero".

Amo molto di più un dolce fatto in casa, una colazione a letto o una coccola in più, che non richiedono nessuna apertura di portafoglio ma sicuramente dimostrano il sentimento.



Eccovi la mia idea di dolce perfetto, non troppo pesante, facile da accomodare a ogni gusto (cambia la confettura cambia il gusto) e soprattutto velocissimo e con ingredienti sempre reperibili.




PS. se non avete la farina integrale non preoccupatevi, riesce benissimo anche con quella comune!




Ingredienti per la frolla:

300 gr di farina ai 5 cereali
100 gr di zucchero
2 cucchiai di fecola
1/2 bicchiere + 2 cucchiai acqua
1/2 bicchiere di olio di soia
1/2 bustina di lievito 
sale 

Io amo questa frolla ed il motivo è semplice: data la mancanza di burro, non tende a sgretolarsi. Cosa che ho una difficoltà incredibile a gestire a causa della mia poca pazienza. Per di più questo dettaglio fa si che possiate benissimo prepararla nella planetaria o con il vostro robot da cucina, senza avere poi il famoso impasto scomposto. Chiamarla frolla è quindi un po' una presa in giro per il vero impasto,ma per una crostata in velocità e senza l'uso del burro,sicuramente ne sarò scusata. Se volete invece farla a mano, è forse ancor più semplice: unite tutti gli ingredienti e lavorate aiutandovi da prima con un cucchiaio e poi con le mani fino a che il composto non sarà omogeneo e bello compatto. Avvolgete con pellicola trasparente e lasciate riposare 30 minuti in frigo. Rivestite quindi con circa metà pasta frolla ottenuta una teglia da crostate.


Per la farcia: 

1 vasetto di confettura di albicocca
2 cucchiai di crema alla nocciola

Ponete per 30 secondi in microonde la vostra confettura e versatela nella crostata, spargendola per bene (se non avete il microonde potete farlo anche a bagnomaria). Con un quarto della pasta frolla rimasta create delle decorazioni, nel mio caso cuoricini, e copriteci la torta. Infornate a 180° per 30-35 minuti circa. Una volta estratta e portata a temperatura ambiente, scaldate nel microonde 2 cucchiai di crema di nocciola e divertitevi a colorare la vostra crostata dell'ammmore!!

Vademecum Febbraio

mercoledì 6 febbraio 2019

Foto presa da internet




Febbraio, mese famoso per la sua breve durata ma soprattutto per il carnevale. Anche se il martedì grasso cade in marzo, non si può non associare bugie e castagnole a questo periodo.
Nella mia zona spesso coincide anche con il periodo più freddo dell'anno che solitamente cade tra fine gennaio e febbraio, con poche precipitazioni nevose ma tergicristalli e macchine ben ghiacciate al mattino.
Soprattutto per questo, ben poche sono le attività che facciamo all'esterno, anche se sicuramente non mancano per chi ci mette passioni e guanti ben pesanti.

In campo aperto si possono iniziare a seminare quelle coltivazioni che ci mettono un po' a maturare e che sfruttano appieno il sottosuolo, come patate, carote, piselli, fave, aglio, asparagi, cipolle, scalogni, ma anche spinaci e valeriana.

Se invece abbiamo la fortuna di avere un semenzaio o una piccola serra, possiamo cominciare con i pomodori, i peperoni nelle sue diverse varianti, porri, lattughe, sedano, insalata da taglio, cetrioli o rucola.

Chi crede nelle fasi della luna e il suo aiuto nelle coltivazioni deve assolutamente visitare questa pagina: Calendario Lunare 2019 , ricordando che ortaggi da bulbo andrebbero in luna calante, mentre quelli da frutto in luna crescente.

Vi consiglio inoltre questo sito per ogni curiosità su coltivazioni, orto, semenzaio ecc
https://www.ortodacoltivare.it/

Super esaustivo e ricco di idee!




Cupcake all'Acqua e Cacao

venerdì 1 febbraio 2019



Carnevale è assolutamente il periodo dove ci viene naturale sgarrare di più. Sarà per i dolci quasi sempre fritti, per le creme, o che ne so, fatto sta che il fame (ma anche il senso di colpa) è sempre dietro l'angolo.
Per di più se come me siete a dieta, chi dopo una gravidanza, chi dopo i balordi di natale e chi perchè non ne può più della ciccetta, stare lontano dall'odore di dolce è proprio impossibile.
Per questo ero alla ricerca di un dolce veloce, facile, non fritto, ma soprattutto con poche calorie. Ovviamente già al pensiero, chi più fortunato di noi, con un metabolismo molto più veloce, storcerà il naso.
Anche a questo ho trovato rimedio, aggiungendo un mashmallow sulla cima, scaldando in microonde per qualche secondo si scioglierà creando una bellissima (e penso buonissima) glassa dolce e colorata, ottima anche nel periodo di coriandoli e stelle filanti quindi.
Questi cupcake sono ottimi per togliere lo sfizio del dolce ma con solo 215 kcal a porzione, togliendoci la voglia di cacao ma allo stesso tempo non dovendoci togliere nulla negli altri pasti del giorno.

Ingredienti per 12 porzioni da 215 kcal ciascuno:
300 gr di farina
200 gr di zucchero di canna
1 pizzico di sale
320 ml di acqua
60 gr di cacao amaro
90 ml di olio di semi
1 bustina di lievito

Preriscaldate il forno statico a 180° e preparate i 12 pirottini in una teglia da cupcake.
Amalgamate per prima cosa le polveri, quindi farina, zucchero, sale, cacao e lievito.
Aggiungete a filo i liquidi, cominciando dall'acqua per poi completare con l'olio.
Il composto risulterà abbastanza sodo e ben gestibile, semplicemente con due cucchiai dividete il tutto per i 12 pirottini e cuocete in forno per 30 minuti.


Perchè uso il latte artificiale e primo mese con Bimbo!

mercoledì 30 gennaio 2019


Il 24 finalmente facciamo un mese, un mese di coccole, amore, pannolini sporchi, notti insonne, conta di ml di latte e giri in negozi tra prezzi e scaffali.

Ma siamo qui, un bimbo che ha preso un kg dalla nascita e qualche cm; a cui abbiamo dovuto scucire tutti i piedini delle tutine perchè li ha più grandi dei miei, che ti guarda con gli occhi pieni di gioia nonostante non riesca a sorriderti, che ti segue piano piano e ogni volta che sente il fratellino lo cerca ovunque, girando testa e occhietti alla ricerca della voce amica.

Un mese di coccole nel lettone e tentativi di abituarlo al suo, di canzoncine e coliche, di spese, di uscite economiche non indifferenti, ma di grande amore a ogni stretta di ditino.

Ma soprattutto un mese di tentativi e di scelte, di biberon e dubbi sul latte più adatto.

Ho scritto e riscritto questo post molte volte. Alla fine ho capito che non c'è un modo facile per dire quello che voglio esprimere, perchè oggi siamo nel mondo del "se non allatti tuo figlio sei una cattiva madre".
Non voglio fare la vittima e nemmeno la guerra per le "mamme del biberon e latte artificiale", però ci sono passata ben due volte e in entrambe mi sono trovata a dover ascoltare critiche che dal mio punto di vista, una neo mamma, stressata psicologicamente e fisicamente non dovrebbe passare.
Niente di grave sia chiaro, ma questo lo dico ora che ci sono passata. In quei tre giorni in ospedale, quando sembrava che non allattare al seno, non riuscire a sopportare il dolore di una non buona attaccatura di Lorenzo, di una pelle troppo delicata che non faceva altro che sanguinare, non essere in grado di dargli ciò di cui aveva bisogno, facesse di me una madre non all'altezza di questo titolo.
E' vero, il latte materno non è lontanamente paragonabile al latte artificiale, lo penso come sono d'accordo col fatto che, nel 2019, un bambino debba essere vaccinato e seguito da dei medici professionisti.
Sono pro scienza e pro natura, per un raffreddore magari basta un po' di acqua di sirmione, mentre per una tonsillite batterica ci vuole un' antibiotico.
Ma sono anche d'accordo che nel 2019, se una madre non riesce ad allattare al seno, anche solo per scelta e non necessariamente per un problema fisico, non debba essere considerata poco mamma.
Penso che sia nel diritto di una madre, in uno dei periodi più stressanti della sua vita, dopo ore di travaglio, dopo mesi di nuove situazioni, di ansie e di pareri non chiesti, possa decidere di non allattare.
Di scegliere una via più facile rispetto allo stress del non sentirsi come le altre donne, di non avere la montata lattea il giorno dopo, di scegliere di avere un bimbo un po' più pigro rispetto agli altri o semplicemente di poter chiedere così aiuto più facilmente e potersi dividere i compiti con il proprio partner.

La tendenza invece è di esasperare la cosa. Sembra che la scelta giusta sia solo decidere di soffrire per poter dare al proprio bimbo una via migliore, come se tutto l'amore nell'averlo dato al mondo non bastasse, come se decidere dopo nove mesi qualcosa per sè, quando l'alternativa è comunque qualcosa all'altezza della prima scelta, non sia contemplato.

Per tre giorni in ospedale ho sopportato dolori lancinanti al seno, pelle che si staccava, seno che si attaccava alla coppetta o al reggiseno dovendo staccarlo poi e riaprire le ferite, vedere mio figlio che perdeva peso e sapere di non riuscire a dargli tutto. Pensieri e messaggi a mio marito che mi incoraggiava nello scegliere per me, che tutto sommato era meglio un biberon e una spesa economica non indifferente al vedermi piangere dal dolore.

Per tre giorni le ho provate tutte, tiralatte, auto-mungitura dei seni, coppette, modellatori, attaccature in tutte le posizioni possibili e immaginabili. Non dormire la notte per provare ad attaccarlo nonostante le fitte e cercare nella montata lattea l'unica speranza. Ore di discorsi e tentativi con tutte le infermiere e le ostetriche del nido. Ma nulla, alla fine ho deciso per me (e per Lorenzo dato che è nato molto piccolo e stava perdendo troppo peso) di scegliere il latte artificiale.

A un mese, posso dire che non potevo fare scelta migliore.
Non mi sento meno madre e se devo dirla tutta, sono stressata e stanca uguale, ma lo vedo crescere, stare sveglio, essere sereno e non avere la pressione di una madre che vuole essere perfetta nonostante la natura, in questo caso con capezzoli e seno non adatto, le vada contro.