Cosa può fare un mese di scuola

mercoledì 10 ottobre 2018




Sembra ieri che mi sono sposata, oggi che ho visto il test positivo per la mia prima gravidanza. Il mio sogno era dargli le prime pappe, poi sentirlo dire mamma, poi vederlo camminare.

Invece siamo a un mese dall'inizio della scuola elementare, o primaria o come cavolo si chiama.
Devo dire che a parte sentirmi vecchia, mi sento anche molto nonna ultra ottantenne inside. Del tipo:" Eeeee ai miei tempi si cominciava con linee e linee di vocali, non con le filastrocche!! ", oppure il non capire perchè mio figlio di sei anni mi parla di "colorare a ritmo".
Però oh, penso che se alla fine i metodi sono cambiati ci sia anche un motivo no? Non ho ancora capito quale, ma sono fiduciosa.

A Gio abbiamo fatto fare il corso normale, cioè a mezzogiorno e venticinque è a casa. Anche se, sia le maestre dell'asilo che la foniatra, ci hanno detto che essenzialmente lui poteva affrontare benissimo anche il tempo prolungato. Ma sono sempre più sicura della nostra scelta.
Spesso arriva a casa KO totale e poi ovviamente ha anche i compiti da fare.
Amo aiutarlo responsabilizzandolo, ad esempio lasciandolo sbagliare, oppure semplicemente controllando ma senza proferire parola.
Amo vederlo sopra il quaderno, mentre tempera la matita o canticchia colorando.

So di essere molto fortunata nel potermelo permettere, nel poterlo vedere crescere e maturare anche in queste piccole cose, ma anche se questo ci ha portato e ci sta portando a piccoli sacrifici, amo vederlo riempire il quaderno di tempera perchè non ha pensato prima di svuotarlo di spostarsi sopra il cestino. E amo soprattutto vedere che sta per succedere e non dirgli nulla, perchè sono questi piccoli errori che lo aiuteranno a portare più attenzione. O forse no, ma spero di si, perchè se in classe lo fanno in 17, aiuto.

Sapete, sarà solo impressione, ma già in un mese, mi sembra cambiato moltissimo.
Nei primi giorni continuavo a ripetermi che era pronto, un po' come un mantra di auto convinzione. Alla fin fine, l'età è quella giusta, indipendente è indipendente. Che poi non sappia aprire un pacchetto di briosche non importa. Che non sappia sbottonarsi il grembiule, imparerà. Che non riesca a temperare i pastelli perchè non ricorda la mano da girare, ci proverà e riproverà.
E nel caso la maestra è sempre li.

Il secondo giorno è tornato dicendomi che la maestra lo aveva sgridato con un tono arrabbiato, perchè non aveva capito di dover colorare il pappagallo, che avrebbe voluto gridare forte il mio nome cosi correvo li.
Non potete immaginare il mio cuore di mamma. Il mio primo pensiero è stato: adesso corro li e cerco di capire cosa è successo, non si può dire cosi al mio cucciolo.
Poi mi sono fermata a pensare. A parte che chissà lui cosa ha capito, nel senso, i rimproveri di solito siamo io e papà a farli, sentire un'estranea che ti dice:" guarda che il pappagallo è blu non rosso", conoscendo la testardaggine e l'empatia, potrebbe essere bastato a scatenare il tutto.
Ma il giorno dopo è stato molto più attento, ed è andata alla grande. Il giorno dopo ancora ha risbagliato, ma ecco che ha imparato la lezione. Da quel giorno niente più voglia di urlare per chiamare mamma e papà, ma ha capito che è solo per insegnare se le maestre ti dicono che stai sbagliando e anzi, oggi è venuto a casa dicendomi: "Povere maestre, vanno a casa sempre senza voce!"

Ma quanto può far crescere un mese di scuola? Si dal punto di vista dell'attenzione, della precisione nel tratto, ma soprattutto mentalmente.
Ora lo guardo e mi sento vecchia, mi sento come se il mio lavoro fosse finito, se quello che ho fatto per la sua educazione e maturità ormai sia fatto, e ora non mi resti che vederne i frutti.
Questo non vuol dire che starò zitta di fronte ai suoi sbagli o che non lo elogerò quando farà qualcosa che lo meriti, ma semplicemente che lo vedo in grado di fare le sue scelte e di prendere delle decisioni che vanno fuori dalla mia portata.
Il decidere per esempio che appena finito pranzo può iniziare i compiti "cosi si toglie il pensiero", oppure il suo non scappare o divincolarsi se dopo Judo tocca la doccia, o il semplice decidere di iscriversi a questa disciplina.
Piccoli segnali che ormai il nostro cucciolo è un vero e proprio ometto.

Ah, e dopo un mese esatto, sa pure temperare, aprire le confezioni di biscotti o briosche, e sbottonarsi il grembiule.





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