L'altro giorno stavo riflettendo su alcune cose.
Solitamente non sono una che si lamenta della società, dei programmi tv poco intelligenti o cose simili, ma vedendo il comportamento di certe persone ho iniziato un po' a pensarci.
Ho pensato che ormai siamo in una società, dove l'importante è giudicare.
Attenzione, non sto dicendo che sia sbagliato, alla fine ognuno è libero di pensare e dire ciò che vuole, ma non se si vanno a ledere le altre persone.
Io sono assolutamente pro libertà di pensiero, spesso mi chiedo come si fa a essere così stupidi da pensare certe cose, ho una mia opinione, ma se so che potrebbe ferire o comunque se anche ragionandoci non arriverei da nessuna parte, preferisco tacere e tenere per me le mie idee, consapevole del fatto che ognuno fa quello che vuole della sua vita fino a che non viene a rompere i cosiddetti a me ( o ancor peggio alle persone a cui voglio bene, sopporto senza problemi un sentirmi dire stupida ma potrei non essere più tanto pacifica se lo dici a qualcuno della mia famiglia, per capirci e per far capire, così tra le linee, il perchè di questo post senza fare nomi e cognomi, via indirizzo e luogo di lavoro).
Siamo però in una società dove la libertà di parola e stampa, va sempre e comunque a ledere o ferire altre persone.
Possiamo pensare agli articoli di giornale, come ai programmi televisivi che vanno sempre di più.
Non ci sono altro che giudici e voti, partendo da una Prova del cuoco arrivando a X Factor, modi diversi, posti diversi, argomenti vincenti, ma pur sempre giudizi dove uno deve prevalere sull'altro.
Passiamo quindi magari ai posti di lavoro, hai una certa età non vai più bene, non puoi imparare. Sei giovane? Ecco, poca esperienza. Sei bravo? Forse troppo quindi appena trovi di meglio te ne andrai, non lo sei? Ecco, quindi inutile investire su di te.
Passando alle relazioni interpersonali, io ho la borsa griffata (magari comprata in spiaggia a 5 euro, ma sembra vera) sono meglio di te che la prendi dai cinesi, non taroccata a sempre 5 euro ma non te la tiri.
Ormai viaggia tutto come se per sopravvivere si dovesse essere migliore degli altri, in tutti gli ambiti.
Ora, non voglio passare da buona samaritana, anche io cedo con pensieri impuri, ma sicuramente non vado a rompere le scatole a chi ci sta provando e non ci riesce, a chi magari sta commettendo evidenti errori di pensiero o azioni (ovviamente che non sfociano nell'illegale o pericoloso altrimenti li si potrei mettermi in mezzo) ma alla fine ci rimette solo lui.
A chi magari sta iniziando una nuova avventura piena di entusiasmo, perchè tarpare le ali?
Ricordiamoci che andiamo a finire tutti nello stesso posto, sia re che poveri, sia saggi che ignoranti, sia a contratto determinato che indeterminato.
Vorrei solo poter ragionare con voi e capire il vostro pensiero, se sono solo io che a volte mi fermo a riflettere sul perchè ci debba essere sempre e ovunque una scala gerarchica.
Spesso mi sono rapportata con gente che non ha nemmeno la terza media, e ne sa molto di più di chi ha una laurea quinquennale con master a Mogadiscio.
Spesso mi sono rapportata con gente con disabilità intellettiva e la ho trovata anni luce avanti a chi dice di stare bene.
Perchè fermarci alle apparenze e non decidere di analizzare caso per caso a se, senza paragonarlo agli altri?
Perchè decidere che una persona è o no in grado in base a un foglio di carta?
Perchè non decidere di scendere dal piedistallo o perlomeno tacere se l'ossigeno che utilizzi per dire la tua idea lo stai rubando a chi invece vorrebbe dire la sua ma non può?
Forse dovremmo tutti metterci una mano sulla coscienza, io per prima.
E imparare che spesso e volentieri "a parlar coi mus se perde temp e se infastidise solche le bestie".
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